F. Giannoni - Cronaca di una salvezza annunciata
12-06-2021
Si è svolto a Roma tra il 25 ed il 27 marzo 2011 il concentramento riguardante le squadre di Cagliari impegnate nel CIS 2011.
Sede di gioco un tempio dello scacchismo romano: l’Accademia degli Scacchi di Via Pulci, sala molto curata e dotata di due sale analisi. Unico neo la scarsa aerazione (si trova ad un terzo piano seminterrato e dopo 4/5 ore l’aria viziata provoca qualche mal di testa).
Ai nastri di partenza nel girone di A2 la squadra di Cagliari composta dal nuovo “acquisto” (azzeccatissimo ed a parametro zero!) CM Federico Sellitti ed il gioiello del Circolo Damiano Locci, reduci da una ottima prestazione all’open di Reykiavik, sono accompagnati dall’inossidabile Lorenzo Clementini, l’influenzato Federico Giannoni e Danilo Mallò gentilmente prestato dalla Serie B. La squadra si è presentata compatta e preparata ad affrontare il match. Il “nuovo” Federico si è inserito subito e già dal primo giorno ci si chiamava simpaticamente per soprannome: Maestro Sellittin (in onore di Chigorin, una apertura utilizzata con successo da Federico a Reykiavik), Damianchuk, Maestro Lorenz, Maestro Zeman (l’allenatore psicologo) e lo yugoslavo Mallovich.
Giustificato assente il Capitano Giovanni Altea bloccato da impegni familiari. Solo chi lo conosce può sapere quanto ci tenga alla squadra. In un incontro casuale al Poetto ci ha abbracciato con gli occhi lucidi. La presenza di un giocatore “di riserva” era giustificata dai 5 turni in 3 giorni, una garanzia di poter far rifiatare un giocatore affaticato.
In A1 i nostri cugini di Cagliari Scacchi impegnati in un doppio girone all’italiana con squadre titolate, tra cui Augusta Perusia (che in prima scacchiera ha un certo Sergio Mariotti, mito dello scacchismo italiano) e Roma.
Arbitro del concentramento Sergio Pagano, persona mite ed affabile ed ottimo arbitro.
Al pomeriggio di venerdì il primo turno contro la squadra di Perugia A2 che, pur schierando alcune seconde linee dato che i Maestri Tomescu, Caruso e Rago giocavano in A1, ha schierato una formazione competitiva ed abbastanza giovane (quasi come noi, squadra nettamente più giovane del girone!). La lotta è stata molto accanita ed incerta e nonostante la sveglia alle 5 del mattino ed il viaggio i nostri 4 gladiatori erano ancora impegnati dopo 4 ore e mezzo, mentre tutte le partite degli altri match di A2 ed A1 si erano già concluse.
In prima scacchiera uno scatenato Damianchuk aggrediva il suo avversario dalle prime mosse, non badando a sacrifici pur di aprire le linee, Sellittin si difendeva con ordine contro il forte giovane Kehrel Eike Hilmar. Maestro Lorenz col Bianco rispondeva alla Siciliana dell’ottimo sedicenne Riccardo Marsili con una sua specialità: la Alapin 2.c3, in quarta Danilo doveva vedersela col Nero contro un tosto Leopoldo Cesarini.
Tutto si decideva nella quarta ora di gioco, dopo che Sellittin aveva intascato senza rischiare il 1⁄2 punto col N, la posizione di Mallovich con due pedoni in meno non teneva più. Le speranze erano allora rivolte sui due Bianchi. Purtroppo in prima scacchiera Calandri usciva vivo dagli attacchi forsennati di Damianchuk e manteneva i pedoni in più, mentre Maestro Lorenz in finale guadagnava un pezzo ma sprecava perdendo lucidità’ per stanchezza. Ammirevole il suo impegno per cercare di vincere un finale da studio di 2 alfieri contro cavallo che ha tenuto col fiato sospeso molti spettatori. Alla fine si arrendeva alla patta, qualche mossa prima delle 50esima che prevede il regolamento. Niente da fare 1-3, vince Perusia ma Cagliari non meritava la sconfitta. Grande fair play alla fine del combattuto match. Niente paura ci sono ancora 4 turni ed il motivo di questa sconfitta è già stato identificato (vedi ultimo capoverso).
L’indomani mattina alle 9 e 30 il secondo turno contro una squadra alla nostra portata. I giocatori avversari erano già da tempo ai raggi x di Mister Zeman, il quale arrivava in sala da gioco con mezz’ora di ritardo causa acquisti....in farmacia.
Il tempo di sciogliere una bustina di Brufen in un bicchier d’acqua ed i due giocatori della seconda scacchiera si alzavano stringendosi la mano. Sellittin con il Nero fulminava il pur quotato Danilo Marino in una microminiatura di 8 mosse! Vale la pena sprecare una riga:
1.e4 c5; 2.b4 cb; 3.a3 d5; 4.ed Dd5; 5.Ab2 Af5; 6.ab Cc6; 7.Ca3 Cb4; 8.Ce2? Axc2! ed il B. guadagna almeno un pezzo. Esemplare il comportamento di Sellittin che commenta a lungo in sala analisi la partita con il suo avversario, ancora sotto choc, senza mai infierire.
In prima scacchiera Damianchuk, ancora in versione kamikaze, sfoderava un sacrificio di qualità per risucchiare il Re verso il lato di Donna. La sala analisi aveva una vetrata che dava direttamente sulle quattro scacchiere. Maestro Zeman passeggiava dietro la vetrata nervosamente e sembrava proprio di vedere un padre che guarda i suoi 4 gemellini dietro il vetro di un reparto di ostetricia-ginecologia. Dalla vetrata della sala parto, cioè analisi, Sellittin vede al volo un matto clamoroso in 4 mosse che prevede un altro sacrificio di Torre. Damianchuk gioca un’altra mossa e ci crolla il mondo addosso. Ma l’attacco è talmente forte che comunque va a buon fine. L’esperto CM Manganelli si arrende e farà i complimenti al nostro Damianchuk per i successivi due giorni per la coraggiosa partita. Purtroppo in terza scacchiera Maestro Lorenz scivolava contro Convertito dopo aver condotto il gioco per buona parte del tempo e Mallovich cedeva contro Buonanno. 2-2 pari e patta con molti rimpianti.
Al pomeriggio altro 2-2 contro il DLF Steinitz 2. Damianchuk ancora in versione rischio cede contro Vignato, Sellittin si mangia Panecaldo, Maestro Lorenz si riscatta col N. contro Pomicio mentre Mallovich in finale perde contro Paolo Carola una partita in cui meritava molto di più.
La sera si è svolta una divertente cena con gli amici Cristian, Isacco ed Enzo Neri in un locale “tematico” (lo Scaccomatto) gestito da un simpatico appassionato di scacchi. Maestro Zeman ha promesso al corpulento oste un posto nella squadra di Cagliari Scacchi (naturalmente in A2) dato che si sono presentati nei primi due match con tre soli giocatori. Infatti alla domanda sussurrata venerdì pomeriggio dal leggendario Enzo Neri a Maestro Zeman “Siete venuti in cinque?” non poteva che incontrare una risposta tipicamente banale e tagliente del Boemo: “meglio uno in più che uno in meno...”. Il grande Giampaolo Buchicchio arriverà solo il Sabato mattina da Londra ma non riuscirà a sovvertire la rotta del proprio team.
Il sabato mattina, considerato il morale dello sfortunato Mallovich ed il difficile match contro la capolista Quattro Torri Ostia Nettuno (a punteggio pieno e sempre con larghe vittorie) Maestro Zeman decideva di scendere in campo in quarta scacchiera con le sue bustine di Brufen. Qui la squadra ha mostrato tutto il proprio carattere. Damianchuk con il B opposto al miglior giocatore del girone il MI filippino Vuelban, veniva opportunamente riportato al suo stile di gioco. Abbandonando completamente i rischi sviluppava una inglese secondo suo stile uscendo molto meglio dall’apertura. In seconda lo strepitoso Sellittin col Nero tirava fuori fuoco e fiamme con il suo dragone ottenendo il controgioco tipico sulla colonna c contro l’arrocco lungo Bianco. Sussurrava a Maestro Zeman che il suo
avversario (un MF di oltre 2300 punti Elo) avrebbe potuto forzare la patta, rinviata solo di qualche mossa). Anche Maestro Lorenz bloccava sul pari il forte Tommasini (M 2154) e si andava sull’1-1. In quarta scacchiera il simpatico CM Pompa intavolava una Catalana a cui Maestro Zeman rispondeva con la poco conosciuta variante Gurgenidze (1.d4 Cf6; 2.c4 e6; 3.g3 Cc6). Dopo una apertura piuttosto inusuale contraddistinta da qualche imprecisione da ambo le parti il N. arroccava alla ventesima raggiungendo la parità ed offriva la patta ordinando contemporaneamente a Damianchuk di fare lo stesso (in posizione nettamente superiore) al MI Vuelban il quale rifiutava in maniera anche infastidita. Purtroppo Maestro Zeman concedeva una diagonale importante alla Donna avversaria ed una decisiva penetrazione nelle linee che richiedeva una difesa molto difficile. Alla 34esima Maestro Zeman si arrendeva ma Damianchuk rimedia all’errore del compagno spezzando la resistenza del forte avversario concretizzando il vantaggio con un gioco stilisticamente impeccabile. Ancora un 2-2 con tanti rimpianti provenienti dalla quarta scacchiera.
Dopo il pranzo al tragico dopolavoro ferroviario della stazione Tiburtina, la squadra ha discusso circa la strategia da adottare nell’ultimo decisivo match contro Quattro Pedoni Roma Nord. I tre pareggi consecutivi, che a scacchi sono sempre un risultato positivo, hanno fatto salire la squadra in classifica ma un ulteriore pareggio richiedeva una serie di calcoli terrificanti che in qualche caso potevano portare la squadra alla retrocessione. Pertanto si decideva di confermare la squadra che aveva bloccato la capolista la mattina e di giocare per vincere, chiedendo a Maestro Lorenz un ultimo sforzo e la rinuncia al suo turno di riposo.
Alle 15:15 l’arbitro Sergio Pagano che ha diretto in maniera perfetta il concentramento, faceva partire gli orologi dopo un frugale pasto....al dopolavoro anche Lui!
La squadra avversaria si presentava con 15 minuti di ritardo, piuttosto spaesata su come schierarsi (loro giocavano in casa e si potevano permettere di ruotare, solo che non sapevano proprio dove sedersi!). Mallovich sorveglia eventuali errori di schieramento avversari e soprattutto prende nota ed informa dell’andamento degli altri incontri.
In prima Damianchuk affrontava col Nero Cellucci, in seconda Sellittin affrontava Daniele Marta, in terza Maestro Lorenz se la vedeva con l’esperto Cannada Bartoli, mentre in quarta Maestro Zeman doveva contrastare il giocatore più quotato, Mauro Rossetti (2116) bestia nera negli anni passati del fortissimo Alessio Casti.
In occasione di questo ultimo turno si è visto il lavoro di squadra. Sapevamo che Marta giocava la francese 1.e4 e6; 2.d4 d5; 3.Cd2 Cf6; 4.e5 Cfd7 e Sellittin aveva in serbo una variante con sacrificio di pedone preparata per Reykiavik immediatamente avallata da Maestro Zeman e compagni senza nessuna verifica.
Un piccolo aneddoto anche su Damianchuk che si avvicina a Maestro Zeman appena visto il cognome del proprio avversario chiedendo chi fosse. Il Capitano “in seconda” risponde con sguardo fisso nel vuoto, quasi con un sospiro: “Cellucci Maestro 2140”, gonfiando leggermente di una categoria e di 170 punti elo le dimensioni dell’avversario. Una piccola bugia che raggiunge il suo scopo: Damianchuk si pianta le mani nelle tempie e sfodera una delle sue francesi con pepe nero, ovvero con l’arrocco lungo.
Purtroppo Maestro Lorenz, stremato da 5 turni duri, commette un errore e perde materiale senza compenso. Qualsiasi sforzo per complicare sarebbe stato vano ed abbandona prima delle due ore di gioco. Immediata la pacca sulle spalle di Maestro Zeman “bravo lo stesso, vai, ci siamo noi”. Uno sguardo ai compagni: “bisogna vincere!”.
Strepitoso Sellittin che pareggia poco dopo: il pedone maledetto è stato degustato dal Nero senza troppi pensieri, salvo accorgersi troppo tardi che il Re Nero si sarebbe trovato curiosamente al centro della scacchiera sotto il fuoco incrociato degli alfieri. Da incorniciare!
Damianchuk respinge il flebile attacco Bianco ed infila in contropiede l’avversario. 2-1! Resta solo Maestro Zeman che con il Bianco ha impostato una inglese tematica con gioco Bianco sul lato di Donna mentre il Nero ha innestato la baionetta spingendo parecchio i propri pedoni sul lato di Re per andare a cozzare contro l’arrocco avversario. Dopo aver rifiutato la patta offerta dal Bianco il Nero veniva costretto a parecchi cambi e dopo alcune mosse di difesa che dimostravano che nello schieramento del Bianco non entrava uno spillo, figuriamoci una baionetta, il Nero veniva costretto alla ripetizione di mosse. Abbracci con i compagni, la vittoria ci porta direttamente ad un ottimo secondo posto nel girone con 5 punti ex aequo con 4 Pedoni Roma Nord e Casc, dietro all’inarrivabile Quattro Torri con 9, staccando i simpatici Perusia con 4 e DLF Steinitz con 2.
Una esperienza positiva sotto tutti gli aspetti. Probabilmente almeno un punto in più ci poteva stare, siamo stati gli unici a bloccare la capolista che ha ampiamente meritato il primato.
Ma soprattutto è emersa la compattezza di squadra, gli errori dei singoli sono stati sempre compensati dalla buona prestazione del compagno, bel gioco riconosciuto da tutti (anche gli avversari ci hanno telefonato per farci i complimenti). Una bella figura, se non altro i denari spesi da Re Giorgio sono stati investiti per creare un gruppo che ha dimostrato che può dare fastidio anche ad avversari più titolati.
Ci dispiace per gli amici di Cagliari Scacchi retrocessi piuttosto male. Il loro girone era già difficile e non ci si poteva permettere di giocare due turni con un uomo in meno.
Un avviso a tutti con il titolo di una vecchia serie televisiva: “Attenti a quei due”, Damianchuk e Sellittin fuoriclasse nel gioco e campioni di umiltà.
Ah! Dimenticavo...bisogna spiegare il segreto dell’imbattibilità degli ultimi 4 turni. Preparazione sulle aperture? Gioco di squadra? Maggiore impegno del gruppo? Macché! Niente di tutto questo. Ho condiviso la camera con Lorenzo che aveva portato con se (purtroppo) la sciarpa della Juventus. Dovete sapere che sono molto scaramantico e prima dell’inizio del secondo turno ho “spostato” la sciarpa dalla scrivania....al cesso! Devo dire che ha funzionato...
Federico Giannoni