Dimas - Esiste il talento o è semplice questione di esperienza?
12-06-2021
Che differenza c'è fra un individuo dotato di un'intelligenza superiore alla norma e un esperto di scacchi? Mi si dice che un prodigio é in grado di arrivare a
battere un esperto senza bisogno della stessa esperienza di un soggetto con un Q.i. nella media. Ci sono altri che invece sostengono che non contano queste capacità innate che forse neanche esistono, ma conta l'applicazione e il vissuto di una persona.
Senza lo studio e l'applicazione un giocatore di scacchi non può arrivare ad altissimi livelli. Ma allora perchè certe volte si parla di soggetti in grado di distinguersi per la loro precocità nell'apprendimento? Da bambini già in grado di capire concetti che possono essere insegnati all'università cosa che sarebbe impossibile per un normale bambino. C'è chi sostiene Che sia comunque questione di esperienza e di come vengono vissuti vari periodi della vita: prendiamo per esempio il genio di Mozart per il quale si stima un Q.I. di 160, a 6 anni già in grado di capire e comporre musica. Ma perchè? Forse perchè la sua era una famiglia di musicisti e ha sempre sentito musica creandosi l'esperienza di un adulto già all'età di 6 anni? Oppure perchè veramente dotato di quelle rare capacità innate e cosi elevate?
Secondo me, uno deve avere già una certa predisposizione,o un Q.I. molto elevato, per arrivare a certi risultati. SE no come farebbe un individuo a imparare tanto anche se immerso nell'esperienza?
Parliamo del mito di Bobby fisher. Si stima in lui un Q.I. di 180. E' diventato campione mondiale grazie a cosa? Grazie alla sua ossessionata applicazione o perchè anche dotato di un altissima intelligenza? Si parla nel suo caso di intelligenza visivo-spaziale.
Un nostro amico scacchista ha comunque ragione a dire che i test di quoziente intellettivo misurano più che altro il grado di cultura, non l'intelligenza che si suppone sia quella capacità di risolvere i problemi. La valutazione del quoziente intellettivo é ancora tutta da studiare! Su questo sono d'accordo.
Dunque alcuni scacchisti continuano a sostenere che non conta l'intellingenza quanto i fattori esterni come l'ambiente in cui si cresce, la maniera con cui vengono vissuti i diversi periodi della vita e l'applicazione. Io continuo a sostenere Che nonostante certe esperienze ci sia come un motore, in alcuni più dotato, che permetta di affermarsi molto più precoci rispetto al solito.
E' tutto da vedere.. il cervello é una macchina potentissima e affascinante di cui ne usiamo quanto?? il 10 % ? Forse ricordo male, forse anche di meno!"
Dimas